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Non classé

« L’enfer du décor » arrive en kiosque…

Après le "décor", publié tout au long du voyage sur le blog. Nous vous proposons de vous plonger dans l'envers du décor... pour y découvrir l'aspect anecdotique de notre première année de navigation. "L'enfer du décor" et sa version colorée « L'enfer du décor (en couleur) » sont immédiatement disponibles sur www.createspace.com Il seront en ligne la semaine prochaine sur www.amazon.fr et www.amazon.com

De 2013 à 2014…

2013 s'est enfuie, envolée, vaporisée. Nous tournons avec elle la dernière page de notre aventure extra territoriale et... éditoriale, en publiant le récit de la première partie du voyage. Après deux ans sur les routes maritimes, fluviales puis terrestres, nous voilà de retour à la maison... Nous posons notre sac dans le Sud Ouest pour reprendre notre vie de terriens, son rythme et ses saveurs ! Nous vous souhaitons 365 jours de bonheur brut, de santé et de prospérité... Mais plus encore, parce que c'est possible, nous vous souhaitons de réaliser vos rêves... en 2014 !  

Bye-Bye Far West !

Nous quittons aujourd'hui Seattle et les Mei, le RV et l'ouest américain, sans regrets mais avec des souvenirs pleins la tête. Ces deux mois de vagabondages terrestres, à la découverte de l'immense Far West ont été pour nous d'une exceptionnelle richesse. Apres avoir un peu hésité à rouler jusqu'en Alaska, nous nous envolons pour l'Est, Washington, New York puis l'Italie. Rien à redire, le choix du RV était excellent, mais il faut savoir s'arrêter au bon moment, alors nous passons le flambeau à Olivier, Estelle et leur bientôt deux bambins... On en a pas fait beaucoup de l'Est en deux ans. C'est peut-être pour cela qu'on a l'impression qu'une page se tourne, qu'un chapitre se clôt, de repartir vers l'inconnu, vers de nouvelles aventures...

Vancouver, Canada

Non era nel programma iniziale, ma essendo vicino alla frontiera e dovendo percorrere il confine verso l'ovest, decidiamo di effettuare un una scappata in Canada, per cambiare un po' gli orrizzonti. Le scritte in inglese e francese, il vocabolario di un altro secolo, l'accento del territorio, la benzina a prezzi altissimi, le piccole manifestazioni di 10 persone... Certo che tutto ciò cambia dall'ambiente statunitense. A Vancouver, come a San Francisco, ci mischiamo alla folla degli sportivi per approfittare dei parchi e delle attrazioni di una citta' cosmopolita e molto piacevole. L'allontanamento dalla corona ed il rigore climatico locale hanno preservato , qui, i Nativi dai fulmini degli HomeSteaders del 19mo. Sono meglio integrati che tutti quelli che abbiamo visto fino ad ora. Questa logica di armonia ha permesso di mantenere viva la loro cultura così fiammeggiante e di creare un museo di antropologia associato all'università. Qui si può approfittare di una incredibile collezione di oggetti religiosi, festivi o utensili, tra cui qualche impressionante TOTEM ed una magnifica collezione di maschere!

Séquoia & Kings Canyon National Park.

General Grant & Sherman Tree, les deux plus gros arbres du monde ! Tokopa Falls et ses marmottes presque à toucher, des cerfs, des champignons et des batailles de boules de neige. Moro Rock enfin, époustouflant. Attention au vertige !

Il popolo degli uomini pesce !

Ogni anno migra dall'Europa, le Antille o gli Stati Uniti, verso la Polinesia, una nuova generazione di questo popolo così particolare. Individui solitari che sovente volteggiano sotto l'acqua fino alle prime ombre della sera. Sino alle acque della Comarca Kuna Yala sono molto difficili da osservare. Ne avevamo sentito vagamente parlare, ma abbiamo sempre creduto che si trattasse di una leggenda. La navigazione in barca si presta ai racconti trasformati, e finora eravamo scettici quando ascoltavamo qualcuno spiegarci che l'amico di un amico aveva fatto un tale incontro, un'incontro del terzo tipo. Questa specie si trova bloccata sulla costa caraibica di Panama durante la bella stagione, per poi attraversare l'oceano seguente, durante il mese di marzo. La' , raggruppati , gli uomini pesce , riescono più difficilmente a nascondersi, la loro densità li rende visibili. Gli scogli sono popolati di gommoni abbandonati sotto i quali un occhio esercitato , attento e paziente può osservare, con un po' di fortuna, uno specimen sovente appiattito sul fondo, dietro ad un corallo, immobile , carnivoro. Due piedi palmati, un polpaccio munito di un coltello affilato come uno scalpello, portano una pesante cintura di piombo sopra la loro muta attillata. Guanti sulle mani, impugnano un lungo fucile munito di un potente elastico e talvolta di un mulinello. Tubo e maschera non sono altro che un travestimento destinato a camuffare la loro natura di pesci a noi poveri terreni che siamo. Il nostro primo vero contatto ha avuto luogo intorno ad un bicchiere, una sera in cui fummo invitati a bordo di Roxanna. Terminator , pertanto nato in giugno, diceva di essere un pesce. Ogni giorno, dalle otto alle diciotto, pesca grosso, tra trenta e quaranta metri di profondità. Poi, in seguito ad altri incontri ed immersioni, abbiamo scoperto altre specie, ognuna più sorprendente che il loro seguente. Simone innanzi tutto, la cui corteccia cerebrale bagna probabilmente da molto tempo in una soluzione più salina che la nostra, resta in posizione yoga a venticinque metri di profondità. Exterminator ed il suo amico Olivier passano tutte le loro giornate sul fondo nascosti dietro le rocce ad aspettare la loro preda. Risalgono ogni volta con decine di pesci enormi. Si direbbe che sono in guerra contro la biodiversità . Per soddisfare il loro ego o riempire la loro tabella di caccia, sono pronti a tirare su ben più di ciò che hanno bisogno, minacciando di eradicare una popolazione. Nicola si mette in acqua per mangiare, caccia ragionevolmente, se non si considera, naturalmente, il rischio di farsi pungere dal pesce leone che ogni tanto pesca. Alain lo spazzino, tira su tutto, grandi o piccoli, dalla superficie alle profondità, ma senza mirare una specie in particolare. Al largo, talvolta, appaiono marginalmente i Kuna. Non è raro, allora che il profondimetro segnala 35 metri di fondo, osservarli emergere la testa davanti alla propria imbarcazione. Paul, preoccupato del tempo che trascorreva, una volta aveva cercato di salvarne uno, un uomo pesce. A sette metri sotto la superficie, si era insinuato in una cavità , ma a corto di fiato, aveva dovuto rinunciare, nell'incapacità di portare assistenza. In realtà, il suo amico non aveva alcun bisogno di assistenza. Entrato nella grotta, incontro' un primo barracuda di una decina di kg, mirato, colpito, messo nella rete. Poi, avanzando, scopri' che l'insenatura era in effetti un tunnel con un'uscita. Incrociato un pargo , lo inseguì. Tre minuti dopo la sua immersione , l'uomo pesce riapparve ad un centinaio di metri più lontano del suo punto d'immersione, con un bottino per una trentina di persone! Questi signori attirano e allenano con loro, una popolazione di allievi, di piccoli subacquei. Numerosi sono i sognatori che gravitano, s'equipaggiano, s'immergono ed osservano dalla superficie o da basse profondità che le loro deboli capacità gli permettono di raggiungere, i loro compagni scendere sempre più in basso per cacciare sempre più grosso: i discreti uomini pesce!

Bonne année !

Après deux années de navigation au portant, nous entamons notre retour face aux vents et aux courants dominants. Bon vent et meilleurs vœux pour l'année 2013.

Nautitech 453 For Sale

Avete letto bene! Un anno dopo essere partiti a bordo del nostro catamarano, pensiamo già al ritorno. Il nostro Nautitch 435, infine totalmente equipaggiato per vivere confortevolmente a bordo, tutto vestito a nuovo, pronto per affrontare il Pacifico o continuare a percorrere il mar dei Caraibi, e' in vendita. Avviso ai naviganti ! Contact : nautitech435forsale@gmail.com

Nautitech 435 for Sale

Just one year after the start we have to think about to comeback onshore. Our Nautitech 435, well equiped, well prepared to live aboard with a high level of confort si ready to cross the Pacific or round again the Caraibean Sea. Take a look at the description, and send us an email il you are interested Contact : nautitech435forsale@gmail.com

Cartagena delle Indie, Colombia

Dopo 5 giorni di navigazione, passiamo una settimana all'ancora davanti al le Club Nautico di Cartagena, tra i grattacieli in riva al mare ed il terminale dei container. Non siamo a New York, ma quando calano le prime ombre della sera, la baia s'illumina di mille luci. Siamo al nord dell'immensa laguna che abbiamo penetrato dalla "porticina" ovvero Boca Grande, chiusa da una diga sottomarina lunga più di un miglio, eredità di un passato guerriero molto attivo. Una breve passeggiata in città ci dà subito il tono della settimana : VISITE e cio' farà gioire i curiosi e brontolare i brontoloni. Visita dell'antica città innanzitutto, classificata dall'UNESCO evidentemente; magnifica, non ne dubitavamo. Visita del Musero Navale incredibilmente ben organizzato e pieno di risposte alle domande che ci tintinnavano da qualche mese. Quanto tempo è occorso per costruire il più grande castello spagnolo del Nuovo Mondo ? 1 anno. Ma chi lavorava alla sua edificazione ? Gli schiavi ed i prigionieri, naturalmente. E gli indiani allora, erano veramente cannibali ? A quanto pare si, ma unicamente per fini guerrieri e mistici... Visita del Castillo San Felipe , massiccio, tortuoso, suddiviso ed attraversato da tunnel a metà innondati, bordato da 4 linee di cannoni impressionanti, teatro di incredibili vittorie e disfatte. Visita del Cerro la Popa, un punto di vista panoramico sul campo di battaglia, all'epoca impenetrabile ed infestato dalle zanzare portrici della febbre, la mangrovia, trasformata oggi in bidonville, le isole, la città, i forti e le fortificazioni. Per puro caso, il nostro soggiorno corrisponde alla festa dell'indipendenza. E cio' si traduce in una settimana di carnevale. Tirate fuori le bombe, i barattoli di pittura ed i sacchi di farina, i costumi, le miss, i carri ed i tamburi. Si parte per una settimana di sfilata, musica e danze !
Esitiamo un po' a prolungare il nostro soggiorno al di là della settimana accordata dalle autorità. Infine proseguiamo la nostra rotta verso le isole San Blas, appena dopo aver ricostituito la cambusa per un milione e mezzo di pesos !